Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare, si accetta il loro utilizzo.
Leggi l'informativa 

Piccolo Festival dei casi di Freud
                   

Locandina 

L'evento, promosso da Fairitaly Associazione ONLUS, è articolato in cinque sessioni, una per ogni caso clinico, e si rivolge sia a un pubblico di addetti ai lavori, già attivi nella professione o in formazione, sia a persone comunque interessate al tema.


Il Piccolo Festival dei casi di Freud fa parte delle proposte di Fairitaly per il Cartello Comune IN FORMAZIONE LIBERA

 

Programma.
Relatori e attori, sessione per sessione, caso per caso

  

 La Sede

 

Informazioni e iscrizioni

  Dépliant  
            Seguici su Facebook
 

 

LA PSICOANALISI O LA SCIENZA LENTA
Adalinda Gasparini

La psicoanalisi è, come ha sempre pensato Freud, una scienza. Una scienza che viene dopo la fine della separazione fra scienze umane e scienze esatte. Questa distinzione ha valenze paradossali: le prime sono inesatte e le seconde disumane? Oppure, quando si definiscono scienze dell'uomo e scienze della natura, si vorrebbe dire che le prime non riguardano la natura - l'uomo ne sarebbe estraneo? - e le seconde non riguardano l'uomo?
A parte gli scherzi. L'illusione dell'esattezza è tramontata per le scienze del Novecento, e la psicoanalisi fin dalla sua nascita è sia una disciplina che una pratica che non procede se non nella riduzione dell'ubris conoscitiva, nonostante caratterizzi il suo eroe, il suo attante protagonista, Edipo. O forse proprio per questo.
Le considette scienze umane, tramontato - chi potrebbe ormai non vederlo? - il tempo delle scienze positivistiche con le loro sorti magnifiche e progressive, si sono ritradotte con uno sforzo più epimeteico che prometeico in discipline o scienze neopositivistiche, che continuano a promettere risultati, anche se meno trionfanti. La psicoanalisi somiglia molto di più, per temi, problemi, ricchezza, passione, contrasti, resistenze, alle scienze che, nascendo in seno alle scienze dure, la matematica prima fra tutte, non hanno bisogno di conquistare alcun quarto di nobiltà scientifica.
Si è voluto questo Piccolo Festival anche per raccontare da psicoanalisti che non ci vergognamo di non costruire tabelle e scale, di non disporre di manuali o test, e nemmeno di non poter vantare risultati dimostrabili.
[...]
Il cambiamento introdotto da Freud è testimoniato in modo impeccabile dai cinque casi di cui parleremo nel Piccolo Festival, recitandoli, commentandoli, accostandovi il vero e il falso di altre discipline: i casi di Freud - e lui stesso come caso centrale della psicoanalisi - sono storie vere che sembravano false, di cui Freud mostra la verità. Ma una volta raccontate e pubblicate, le storie cliniche continuano a oscillare tra il vero e il falso, la stabilità scientifica e la vaghezza letteraria. La mossa di Freud, di mostrare la verità di storie che sembravano false - come la verità nell'isteria - fa sì che i letterati abbiano amato e amino Freud, perché gli scrittori e i poeti, come Esiodo, sanno che dipende dalle misteriose intenzioni dell'inconscio - dove altro potrebbero ormai abitare le Muse? - la storia che si va a raccontare, nella quale il vero e il falso si mescolano e cambiano proporzione a seconda di chi legge e del tempo in cui se ne fa la lettura.
Freud ha esteso il campo della letteratura. Ma così facendo ha aperto un nuovo campo alla scienza, una scienza lenta che somiglia a quelle scienze che come la psicoanalisi sono nate col secolo breve, il cui valore non sarà garantito da antichi quarti di nobiltà, ma dal rigore, dalla passione e dalla costanza dell'amore per la verità che sempre si nasconde e sempre si rivela.
[Al testo completo e al Manifesto per la scienza lenta]