Page 47 - San Miniato martirizzato e decollato guadò l'Arno e ascese il Monte
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sull'Eculeo, e quivi con tormenti
atrocissimi lo straziarono, mettendogli
barbaramente nelle dita fra l'ugna, e la
carne, acutissimi stecchi, e colandogli
negli orecchi, forati prima da ferro
infuocato, piombo strutto: Le quali cose
sopportando l'invitto Giovane, fu da un
Angelo, e dal medesimo nostro Signor
Gesù Cristo, che in sembianza lucidissima
gli apparve, consolato; la qual cosa
osservando, uno di quei Ministri che lo
custodivano, si convertì alla vera Fede.
Vedendo pertanto il Tiranno, che niente
operava co' tormenti, si rivoltò a
persuadere il Santo colle lusinghe, ed
avendolo fatto condurre al Tempio di
Marte [leggi: l'attuale Battistero] , gli fece
offerire gran quantità d'oro, e di gemme,
se sacrificava a quell'Idolo; la qual cosa
ricusando egli costantemente di
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