Page 33 - San Miniato martirizzato e decollato guadò l'Arno e ascese il Monte
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di qua da mare al perdono a Roma, e poi
si recò a stare nella detta selva, la qual era
assai salvatica e solitaria, perché la città di
Firenze non si stendeva né era abitata di là
da Arno inverso dov’è oggi San Giorgio, e
avevavi solamente un ponte e non piú, e
questo ponte era tra Girone e Candegli e
chiamavasi l’antico ponte de’ Fiesolani; e
quella era la dritta strada da Roma a
Fiesole. Di che faccendo penitenzia nella
detta selva, il detto Decio il fe’ prendere,
come raconta la leggenda sua, e grandi
doni e proferte gli fe’ fare come a figliolo
di re, acciò che rinegasse la fede di Cristo;
e egli sempre fermo e costante, e non
volse suo' doni: ove egli sofferse diversi
martìri; e alla fine Decio gli fe’ tagliar la
testa dov’è oggi la chiesa di Santa Cadida
alla Porta alla Croce, e piú amici di Cristo
ricevettono martirio in quel luogo. E
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