Page 24 - San Miniato martirizzato e decollato guadò l'Arno e ascese il Monte
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reame per la fede di Cristo, per fare
penitenzia e dilungarsi dal suo regno
passò di qua da mare al perdono a Roma,
e poi si ridusse nella detta selva, la quale
allora era salvatica e solitaria, però che
la città di Firenze non si stendea né era
abitata di là da l’Arno, ma era tutta di
qua, salvo che uno solo ponte v’avea sopra
l’Arno, non però dove sono oggi, ma si
dice per molti ch’era l’antico ponte de’
Fiesolani, il quale era da Girone a
Candegghi: e quella era l’antica e diritta
strada e cammino da Roma a Fiesole, e
per andare in Lombardia e di là da’ monti.
Il detto Decio imperadore fece prendere
il detto beato Miniato, come racconta la
sua storia: grandi doni e proferte gli fece
fare, sì come a figliuolo di re, acciò che
rinegasse Cristo; e elli costante e fermo
nella fede non volle suoi doni, ma sofferse
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